Replica CD audio “Intro”

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COSA HA REALIZZATO DISCOLASER PER “INTRO”:

E’ stato realizzato un Digifile 2 ante con booklet 16 facciate

 

“Ho scritto di ciò che vorrei mi si raccontasse prima di andare a dormire: gli individui, l’amore, la mancanza e la bellezza”. Marlò spiega così il suo Intro, album in uscita venerdì 13 maggio con cui la cantautrice abruzzese fa il suo esordio discografico dopo un lungo e produttivo lavoro di messa a fuoco delle proprie sonorità.

Undici brani di pop elegante e intelligente che confermano il talento vocale di Marlò ma soprattutto ne rivelano le doti di scrittura autorale. Una capacità affinata in anni di gavetta e di esperienze formative importanti, dal Club Tenco ad Area Sanremo.

“Intro è la somma di quello che mi piace, delle persone che stimo e che ho scelto per lavorare con me, è un viaggio all’interno delle mie storie e della mia visione della quotidianità” spiega Marlò, che per confezionare al meglio questo lavoro si è affidata al gusto del produttore Francesco Fugazza: sua la firma sugli arrangiamenti dei brani, capaci di amalgamare la tradizione cantautorale italiana con sonorità fresche e proiettate al futuro. “E’ stata una piccola grande evoluzione personale – ammette Marlò – il comprendere pienamente quale suono potesse rappresentarmi al meglio”.

L’album è stato registrato alle Cantine di Badia, all’interno dell’omonimo castello sperso tra i colli toscani: un posto senza tempo e fuori dal mondo, in cui Marlò si è chiusa per giorni per scappare dalla frenesia della quotidianità e concentrarsi esclusivamente sulla propria musica: “Sono fermamente convinta che le condizioni fisiche in cui si registra un disco influiscano moltissimo sul risultato finale – spiega Marlò – ed è per questo che ho scelto un posto immerso nel verde, un luogo che potesse portare a galla le cose essenziali, le priorità e l’essenza vera del fare musica”.

 

Oltre allo stesso Fugazza (moog, campionamenti e cori), nel disco hanno suonato Michele Cocciardo (batteria e percussioni), Giuseppe Chiara (chitarre, basso e synth).

Dal disco è stato estratto il singolo L’ultima notte sulla terra, lanciato nelle radio lo scorso 18 marzo e accompagnato da un videoclip del regista Massimo Molinari. 

 

 

Provenienza: Pescara, Abruzzo

Duplicazione CD “Antropoparco”

 

 

 

 

 

 

COSA HA REALIZZATO DISCOLASER PER “ANTROPOPARCO”: 

E’ stato realizzato un Jewelbox Tray Trasparente

laBase è un progetto rock/alternative nato qualche anno fa da un idea del cantante chitarrista Mirko Lucidoni e portato avanti nella sua fase embrionale con diversi musicisti. Raggiunge la formazione definitiva nell’autunno 2013 divenendo definitivamente un trio con il coinvolgimento di Antonio Campanella al basso e di Francesco Amadio alla batteria.

Rock essenziale oscuro e metallico e testi (in italiano) crudi e feroci come le favole per bambini, tra romanticismo e disincanto, nichilismo e fredda lucidità, diventano il marchio di fabbrica della band.

Tutto ciò si catalizza e “prende forma” nel febbraio del 2015 nell’album d’esordio Antropoparco, un monolite che fonde, in ognuna delle sue tracce, post-rock, noise, psichedelia, new wave e alternative anni ’90.

 

Provenienza: Teramo, Abruzzo

Stampa CD audio “Elefanti in Fuga” dei Laikavendetta

 

 

 

 

 

 

COSA HA REALIZZATO DISCOLASER PER i “Laika Vendetta”:

E’ stato realizzato un CD confezionato in Jewel Box Tray Bianco

 

I Laika Vendetta tornano con un nuovo album “Elefanti in fuga”, in uscita il 10 febbraio 2014. Registrato a
Ferrara da Manuele Fusaroli, uno dei più importanti produttori della discografia indipendente italiana, il nuovo
progetto della band teramana promette un notevole cambio di direzione e una ritrovata dimensione artistica. Per
trovare il nuovo equilibrio e costituire una solida identità, i Laika Vendetta si sono concentrati per un intero
anno sulla realizzazione di questo nuovo lavoro, partecipando solo ad alcuni festival tra cui Maremoto, Oleggio
Free Tribe, Sottozero Winter Fest. Elefanti in fuga è una critica ai valori professati dalla società dei
consumatori, dove la felicità è stata sostituita dal possesso. È il tornare a costruire partendo da sé, un
Sé più profondo che non dipende dalle circostanze esterne, dalla “crisi” chiacchierata e dalle relazioni in stile
“take away” per colmare una mancanza. È un’esortazione ai valori più puri dell’umanità che vive oggi tra le
macerie ed è per questo invitata a considerare l’attuale situazione storica come un’occasione per maturare
una maggiore consapevolezza di sé, lasciando scivolare via il superfluo.
Canzoni come “L’ineluttabile” e “Inverno Estate” sono una riflessione su concetti come l’attaccamento e il
divenire, il cambiamento inesorabile del tempo, così “Labile” è uno sguardo sulle esistenze che si lasciano
vivere, affascinati dalla tentazione, dalla voglia di emozionarsi senza affrontare la paura del legame. Una
generazione scioccata dalla paura di perdere qualcosa o qualcuno che viene raccontata anche in “Samba
Generazionale” e “La Sposa di Fango”. Una generazione alla ricerca di un proprio posto nel mondo, in fuga,
costretta dallo stato delle cose attuale a lasciare relazioni di valore e esistenze pure, come in “Milano Roma”,
ma anche esistenze che sanno amare con intensità degne di una tragedia, in continua discussione con se
stessi e con l’altro raccontate intensamente in “Samsara”. II disco è intriso tuttavia di speranza, la speranza di
riuscire ad andare oltre i limiti, oltre gli occhi, oltre la superficie per coltivare il profondo, cercare
l’autenticità ed elevarsi. ! Il sound di Elefanti in fuga è essenziale, diretto e imponente, annunciato dall’incisivo riff di chitarra in apertura
che introduce una voce soffiata rotta in grida disperate nel ritornello del primo brano. Nel disco c’è spazio per
atmosfere musicali serrate, come in “Samba Generazionale” dagli accenti più hardcore, e per quelle più
dolci e ariose, per esempio la stessa title track “Elefanti in fuga” che vanta un importante collaborazione con il
maestro Sokol Prekalori al violino. Un largo uso di cori urlati sostiene spesso una melodia cantata da una
voce graffiata, screamo come ne La Sposa di Fango, ma che muta rapidamente in registri più onirici e “soffiati”
come in Kali allo Specchio o Inverno Estate. La sezione ritmica è serrata e decisa, il basso è sempre crudo
e possente e viaggia insieme a chitarre insistenti e taglienti, ma anche armoniose e ricche.

Co-produttori di “Elefanti in Fuga”, sono stati i supporters della band attraverso la campagna di crowd-funding
“Musicraiser”, progetto di successo a cui la band ha fatto da apripista in Abruzzo.

 

Sito Web: www.kabukista.it

Provenienza: Teramo, Abruzzo